P.E.A.C.E. – Progettare E Animare Comunità Educanti

Nell’anno scolastico 2022-2023 l’Associazione ha partecipato all’avviso pubblico della Regione Toscana per “sostegno alla parità e alla cultura di genere”  che ha dato origine al progetto provinciale P.E.A.C.E.  Progettare E animare Comunità Educanti, ottenendo l’affidamento di attività laboratoriali  per le scuole di primo grado nella conferenza zonale senese.

Il progetto presentato dalla nostra Associazione è stato scelto da quattro classi prime della scuola primaria “G.Rodari” di Monteroni d’Arbia, dove è stato seguito dalla dott. Marianna Semeraro, e da due classi prime della scuola secondaria di primo grado di Asciano, di cui si è occupata la dott. Valentina Filippi.

 

Premessa

“Sarà maschio o sarà femmina?”

Maschio o femmina che sia, avrà il dono della vita e la vivrà come crede, sognando, progettando, realizzandosi, e forse contribuirà anche a rendere questo mondo migliore.
Ma davvero, maschio o femmina, avrà le stesse opportunità, sarà “persona” e potrà esprimere i suoi “talenti?
Potrà mio figlio/mia figlia fare l’astronauta (come si dice al femminile), il medico (la dottoressa non è proprio sinonimo), l’avvocato (l’avvocata), la ballerina (il ballerino), l’operaio (l’operaia)… anche la magnifica lingua Italiana espressione della nostra cultura e società, ci suggerisce, con i suoi tanti sostantivi maschili, che le pari opportunità sono ancora lontane.

Dalla scuola si deve partire, e non solo in termini di evoluzione culturale, ma anche in termini di orientamento.

Ancora troppi sono gli stereotipi che “impongono” a maschi e femmine percorsi diversi, agendo su obsolete leve che portano il genere femminile lontano dalle materie tecnico-scientifiche e il genere maschile lontano dalle materie umanistiche.

Da queste semplici considerazioni nasce il progetto di attività laboratoriali per il “sostegno alla parità di genere e alla cultura di genere”.

 

Introduzione

La scuola dell’obbligo è il luogo educativo e formativo dove si pongono le basi per l’uguaglianza della crescita personale e civica dei futuri cittadini e cittadine: l’uguaglianza, le pari opportunità di genere, la valorizzazione delle differenze di genere e in genere, sono dunque, in questa ottica, temi trasversali e fondativi di tutto il fare scuola. Divengono principio pedagogico da cui non si può prescindere, nel momento in cui si consideri l’educazione come attenzione e centralità dei soggetti, offerta di consapevolezza e strumenti di sviluppo dell’autoriflessività durante il processo di crescita dell’identità nel suo divenire.

 

IL PROGETTO

L’ATTIVITÀ PREPARATORIA

Gli strumenti utilizzati per gli interventi nelle classi verranno concordati di volta in volta con i docenti e le docenti coinvolti, privilegiando metodologie attive, anche tramite l’esperienza della narrazione, dei giochi di ruolo, dell’intervista, al fine di rendere le alunne e gli alunni protagonisti del proprio percorso di apprendimento e di scoperta del sé e dell’altro da sé.

 

METODO E CONTENUTI

L’intervento vuol essere soprattutto un intervento di sensibilizzazione sul tema, offerta di stimoli, materiali e idee; non un progetto” chiavi in mano” dunque, ma un’offerta flessibile, adattabile a realtà diverse, di classe, di collocazione geografica-sociale, di partecipazione più o meno piena dei docenti che ruotano su una classe.

Concetti principali: genere, differenza e differenze, stereotipi sessuali, lavoro e lavoro di cura, conciliazione.

L’uso di metodologie attive, intese come coinvolgimento diretto di ragazzi e ragazze nelle attività svolte. Desideriamo comunque sottolineare come, nel caso di azioni educative di genere, le cosiddette metodologie attive non abbiano solo l’obiettivo e la specificità di coinvolgere direttamente i soggetti in apprendimento, ma anche di riconoscere con loro i modi, le forme con cui interpretano e riescono a esprimere il loro essere e sentirsi donne e uomini futuri.


SCHEDA 1
Come siamo, come vorremmo essere: narrazioni autobiografiche in classe
(per tutte le classi del primo ciclo di istruzione)

Argomento di riflessione
Identità di genere

Obiettivi
– Stimolare una riflessione sulla propria identità di genere e sulle proprie aspirazioni/desideri
– Stimolare una riflessione su ruoli e stereotipi di genere e di come possano limitare i propri progetti di vita
– Far affiorare ed esplicitare l’immagine che ognuna/o ha di sé e il modo in cui ci si percepisce in relazione alla propria identità di genere

Modalità d’intervento
– Si distribuiscono ad ogni alunna/o un foglio di carta ed una penna e li si invita a scrivere una breve storia autobiografica relativa alla percezione/ai ricordi della propria infanzia o del proprio presente. Nel caso alunne/i avessero difficoltà ad iniziare, si possono suggerire ed indicare alcune domande/piste di lavoro. Per esempio si può il seguente schema per veicolare una riflessione su se stessi:
Come siamo, ricordi d’infanzia:
– Giochi al femminile giochi al maschile e i nostri giochi
– Noi e lo sport
– Noi e il tempo libero
– Le nostre letture

Come vorremmo essere:
– Sport che vorremmo praticare
– Il tempo libero
– I giochi desiderati
– Le letture desiderate
Si invitano le alunne/i a raccontare la propria narrazione, confrontando gli aspetti di somiglianza e di differenza delle proprie esperienze

Prodotto finale
Pubblicazione contenente gli scritti di alunne/i

Eventuale approfondimento disciplinare in raccordo con i/le docenti di classe
Area linguistico-letteraria: il testo descrittivo (conoscenza di sé) e le diverse forme di scrittura (poetica, narrativa, epistolare etc)
Area storico-geografica: la storia sociale dei costumi e delle relazioni di genere nei periodi storici affrontati nel curricolo, eventualmente anche raccogliendo le esperienze di nonni/ e con interviste a testimonianze privilegiate.

Varianti
Si può utilizzare la scrittura autobiografica anche per descrivere la propria storia familiare o la percezione di sé nel futuro. Nel primo caso la riflessione verterà ad analizzare i cambiamenti avvenuti nelle differenti generazioni della rappresentazione dei ruoli maschili e femminili, nel secondo ad indagare le proprie aspettative rispetto al futuro: “dove sarò, cosa farò e con chi ”.

Osservazioni
La scrittura autobiografica in classe è un’attività che favorisce la libertà di azione e di espressione, ma perché funzioni e sia realmente da stimolo per alunne/i è necessario porre alcune regole.
Ad inizio lavori, quindi, è fondamentale sottoscrivere una sorta di “patto di scrittura” nel quale prevedere l’anonimato dello scritto (se voluto) la non valutazione e la libertà di scrittura.


SCHEDA 2
Gli stereotipi nelle professioni
(per tutte le classi del primo ciclo di istruzione)

Tema di riflessione
Il lavoro e le sue implicazioni nel progetto di vita.

Obiettivi
– Orientare alle scelte che si presentano nel percorso scolastico cercando di superare gli stereotipi di genere
– Riflettere sui mestieri considerati da uomini e mestieri considerati da donne
– Riflettere sui fattori che possono influire sulla scelta del lavoro, sugli eventuali condizionamenti, sulle conseguenze che questa scelta può avere nella vita.
– Cercare di capire quali sono gli aiuti e le difficoltà che incontriamo nel realizzare il nostro progetto di vita e professionale

Modalità d’intervento
– Invito alle alunne/i a ricercare e ritagliare immagini che rappresentano persone che lavorano da riviste e/o giornali
– Analisi e confronto collettivo delle immagini selezionate da ogni alunna/o, individuando e descrivendo le varie mansioni, competenze e professionalità.
– Far scegliere un’immagine ed invitare alunne/i ad inventare la storia personale di questa persona, scrivendo un testo breve nel quale descrivere una giornata tipo del personaggio selezionato e i motivi della scelta
– Presentazione del personaggio da parte di ogni alunna/o, ascolto delle presentazioni e discussione sui ruoli professionali e sugli stereotipi di genere nel lavoro, in modo da indurre alunne/i a confrontarsi e a riflettere su se stessi e sul tema delle pari opportunità nelle scelte lavorative e, ancor prima, in quelle scolastiche e formative.

Prodotto finale
Album o cartellone dove raccogliere le immagini e i racconti realizzati dalle alunne e dagli alunni.

Eventuale approfondimento disciplinare in raccordo con i /le docenti di classe
– Area scientifica-tecnologica: classifica, codifica ed elaborazione dati
– Area linguistico-letteraria: scrittura e rielaborazione di testi scritti;
– Area artistica- espressiva: ricerca di immagini di donne e uomini sui quotidiani, su riviste, nella pubblicità

Varianti
In classe si può far trascrivere e catalogare su un cartellone ad alunne/i chi potrebbe svolgere i lavori da loro selezionati (donne, uomini, sia donne che uomini) per avviare una discussione sugli stereotipi di genere nelle professioni.
Si può anche condurre un’indagine sui mestieri dei genitori per poi stilare (in forma anonima) una classifica dei mestieri delle “donne” e di quelli degli “uomini”
Con finalità orientative, si può invitare in classe un/una testimone privilegiato/a che racconti capacità, competenze e mansioni del proprio lavoro (è preferibile individuare testimonianze che smentiscano stereotipi di genere legati alle professioni es. un’ingegnera o un maestro di scuola elementare)

Osservazioni
Non sempre, nella delicata fase pre-adolescenziale, alunne/i sono in grado
di rispondere alla fatidica domanda “cosa farai da grande” e quindi c’è il rischio che le professioni selezionate si limitino a personaggi famosi di provenienza televisiva come la velina, il calciatore, il tronista etc.
Risulta quindi fondamentale il ruolo del facilitatore nel cercare di far emergere le reali motivazioni e aspirazioni accompagnando ragazze/i ad una riflessione e ad un’analisi concreta delle proprie capacità che porti ad una lettura non banale e stereotipata delle propria immagine futura.


SCHEDA 3
Lavoro e lavoro di cura
(più adatto alla secondaria di primo grado)

Argomento di riflessione
Le discriminazioni di genere nel mercato del lavoro
La conciliazione tra famiglia e lavoro

Obiettivi
– Offrire strumenti per riconoscere e analizzare criticamente gli stereotipi sessisti e per indirizzare le ragazze e i ragazzi a reali condizioni di pari opportunità nella formazione e nel lavoro.
– Sensibilizzare ad una nuova cultura della cura e della responsabilità, sostenendo i giovani e le giovani a compiere scelte formative e lavorative svincolate dai tradizionali stereotipi di genere
– Riflettere sulle discriminazioni di genere in relazione ai percorsi lavorativi di donne e uomini

Modalità d’intervento
– Definizione dei profili di donne e uomini relativi al problema che si vuole affrontare. In questo caso, simulando un colloquio di selezione, si dovrà procedere nell’individuare un selezionatore e una selezionatrice, un candidato e una candidata.
– Una volta identificati i profili si consegna al selezionatore e alla selezionatrice un foglio con le domande che dovranno porre rispettivamente alla candidata e al candidato.
È fondamentale che nella simulazione i personaggi abbiano sesso differente: in un caso si tratta di un ragazzo che intervista una ragazza, nel secondo viceversa.
– Al termine della simulazione, si procederà nello stimolare una discussione fra ragazze/i sulle differenze comportamentali rilevate per poi approfondire il tema delle discriminazioni di genere nel mercato del lavoro anche da un punto di vista giuridico, storico e sociale.

Di seguito una scaletta delle domande che possono essere usate:
Colloquio di assunzione
Buongiorno, i suoi titoli di studio e le esperienze lavorative sono adatte al posto di lavoro, io le farò alcune domande che riguardano maggiormente la sua persona:
– Quanti anni ha?
– Qual è la sua situazione, è fidanzata/o, sposata/o o single?
– Pensa a breve di avere figli?
– In questo caso ha persone che potrebbero occuparsene quando lei lavora?
– Quanti figli vorrebbe avere?
– Ritiene conciliabile la sua posizione lavorativa con il fatto di diventare madre/padre?
– È disponibile ad orari di lavoro che occupino anche ore serali?
– È disponibile a fermarsi sul luogo di lavoro anche più a lungo, se è necessario, dell’orario?
– È disponibile a trasferimenti anche in altre città?
La considero adatta/o (non adatta/o) a ricoprire il ruolo previsto dall’assunzione (scelta dell’intervistatore e dell’intervistatrice)

Prodotto finale
Le simulazioni di colloquio possono essere filmate

Eventuale approfondimento disciplinare in raccordo con i /le docenti di classe
– Area scientifica-tecnologica: montaggio video, tecniche di ripresa
– Area economico-giuridica: le origini e l’evoluzione della legislazione italiana sul tema dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori per poi procedere ad un’analisi e confronto delle diverse tutele e leggi di parità in Europa
– Area storico-geografica: approfondimento sulla condizione della donna nei diversi periodi storici studiati nel curriculo e analisi di alcune figure storiche di donne che si sono contraddistinte con le loro opere

Varianti
Si può approfondire la tematica delle discriminazioni di genere sul lavoro facendo fare a ragazze/i ricerche sulla condizione femminile in chiave comparativa nelle diverse culture/epoche o sulla legislazione italiana/europea in tema di diritti delle lavoratrici e dei lavoratori (es. la tutela della maternità, i congedi familiari etc).

Osservazioni
Il role-play (gioco di ruolo) è un metodo che, applicato alla didattica, consiste nel far interpretare a studentesse e studenti una rappresentazione scenica, con ruoli definiti. E’ una tecnica che può essere utilizzata per affrontare diverse situazioni legate a diseguaglianze di genere e sociali a cui ragazze/i assistono nel loro quotidiano.
Il role-play permette non solo di analizzare la situazione ma anche di viverla, sperimentarla, divenendo un momento di coinvolgimento emotivo delle allieve/i.
Il “mettersi nei panni di”, infatti, facilita l’esplorazione dei propri e altrui vissuti, la comprensione del diverso


SCHEDA 4
Oggi parliamo di differenza di genere
(più adatto alla secondaria di primo grado)

Argomento di riflessione
Identità e differenze di genere

Obiettivi
– Definizione e comprensione del concetto di genere
– Riflessione sul carattere socialmente costruito del genere e su come gli stereotipi di genere possano limitare i propri progetti di vita

Modalità d’intervento
– Prima di iniziare la discussione è fondamentale creare un clima meno formale e strutturato e che stimoli alla partecipazione. Per questo motivo suggeriamo di porre le sedie in circolo ed eliminare i banchi.
– Distribuire ad ogni alunna/o un foglio di carta ed una penna ed invitare a rispondere in maniera anonima (facendo però indicare il sesso della ragazza/del ragazzo) alla domanda: “ in che cosa sono diversi ragazze e ragazzi?” . La risposta può essere una frase, una sola parola, un’immagine o un ricordo personale.
– Una volta terminato, raccogliere le risposte e leggerle in gruppo, trascrivendole man mano sulla lavagna e indicando di fianco ad esse il genere di chi le ha formulate.
È importante dare attenzione ad ogni risposta, chiedendo spiegazioni sul senso e il perché delle frasi.
– E’ opportuno dividere le risposte emerse in tre gruppi concettuali: il corpo (differenze fisiche), le emozioni (differenze rilevate nell’ambito dei sentimenti) e i ruoli sociali (differenze rilevate nella sfera pubblica-sociale)
– Sulla base delle riposte emerse intraprendere una discussione al fine di far emergere la costruzione sociale del genere. Seguendo una una traccia di discussione simile a questa:
– Esistono mestieri che non può fare un uomo e quali? Perché ?
– Che lavoro una donna, invece, non può fare?
– Secondo voi esistono differenze oggettive determinate fin dalla nascita o no?
– A parità di lavoro, una donna è discriminata dall’abbigliamento?
– In un colloquio è più importante per la donna?
– Vi fareste mantenere dal vostro partner e/o dalla vostra partner?
– Gli uomini non possono occuparsi della casa ?
– C’è differenza di reazione agli scherzi ?
– C’è differenza di reazione alla paura?
– Ci sono differenze nel gestire un rapporto di coppia?

Prodotto finale
Le risposte possono essere raccolte in una piccola pubblicazione interna

Eventuale approfondimento disciplinare in raccordo con i /le docenti di classe
La discussione collettiva ha la caratteristica di poter essere affrontata in più ambiti disciplinari, a seconda del tema che si intende approfondire.

Varianti
Il dibattito sulle differenze di genere porta inevitabilmente ad affrontare molteplici aspetti (ruoli sociali, affetti, relazioni familiari etc). Si può decidere di approfondire alcune tematiche attraverso ricerche di gruppo, in modo anche da coinvolgere più discipline nell’intervento.

Osservazioni
Per favorire la discussione e la libera espressione di concetti e opinioni si deve spiegare in maniera molto chiara, ad inizio dibattito, che non si tratta di un momento di valutazione e che quindi non esistono risposte giuste o sbagliate. Ogni intervento ha pari dignità e deve essere preso in considerazione nella discussione collettiva.


SCHEDA 5
Stereotipi a colazione
(per tutte le classi del primo ciclo di istruzione)

Tema di riflessione
Stereotipi e ruoli di genere

Obiettivi
– Favorire il riconoscimento di stereotipi nella comunicazione di massa e nella pubblicità
– Allenare ad una lettura critica dei messaggi pubblicitari
– Riflettere sulla divisione stereotipata del lavoro di cura tra uomini e donne

Modalità d’intervento
-Si invitano alunne/i a raccogliere le confezioni di prodotti dolciari (biscotti, merendine, cereali etc) che abitualmente mangiano a colazione o a merenda
– Si descrivono e si confrontano collettivamente le confezioni selezionate da ogni alunna/o, a partire da semplici elementi quali le figure di eventuali personaggi maschili o femminili, animali, fumetti etc, per poi passare ad un’analisi dei contenuti che promuovono il prodotto. L’obiettivo è far emergere le immagini e i ruoli stereotipati che passano inconsciamente attraverso questi canali e che rischiano di essere interiorizzati da bambine/i
– Dopo aver ascoltato tutte le presentazioni, far realizzare a bambine/i un cartellone con le immagini dei loro prodotti raccolti e relativa loro descrizione dello stereotipo individuato.
– Intraprendere una discussione sui ruoli , le attività e le caratteristiche che “devono avere” le donne e gli uomini per poi confrontarle con la propria immagine futura

Prodotto finale
Cartellone con le immagini raccolte dalle alunne e dagli alunni.

Eventuale approfondimento disciplinare in raccordo con i/le docenti di classe
– Area linguistico-letteraria: scrittura e rielaborazione di testi scritti;
– Area artistica- espressiva: realizzazione dei cartelloni, riproduzione dei personaggi pubblicitari, collage

Varianti
Si può completare l’esercizio invitando bambine e bambini a scrivere loro un nuovo messaggio sulle confezioni. Inoltre, si potrebbero realizzare dei giochi di ruolo ironici sulle pubblicità tradizionali destinate ai minori, invertendo i ruoli dei personaggi o scambiandone il sesso.


RELAZIONE

Progetto PEACE – Progettare E Animare Comunità Educanti

Animazione/sensibilizzazione nelle classi degli Istituti scolastici del 1° ciclo di istruzione della Provincia di Siena – conferenza zonale Area Senese (realizzazione di laboratori per il contrasto agli stereotipi di genere) nell’ambito dell’azione di diffusione della cultura di genere e lotta agli stereotipi di genere nelle scuole.
a firma
Marianna Semeraro
Archivio dell’ UDI della Provincia di Siena

Bambine e Bambini devono potersi esprimere liberamente per imparare a conoscere se stessi.

I PREGIUDIZI FANNO MALE A TUTTI

Premessa
L’obiettivo è ispirare bambini e bambine al cambiamento, ad una visione non stereotipata del loro futuro. Come? Grazie agli incontri nelle scuola elementare di Monteroni d’Arbia e in particolare ci siamo rivolte alle prime classi con il percorso ludico ” sarà maschio o femmina”? Vogliamo alimentare i sogni dei bambini e delle bambine ,far loro immaginare che possono fare e diventare quello che desiderano”
Perché i bambini e le bambine possano crescere libere dai pregiudizi e costruirsi un futuro “del colore che vogliono”, da protagoniste e protagoniste. È questa volontà che muove, il progetto che ha l’obiettivo di sollecitare nelle giovanissime generazioni la consapevolezza del proprio talento, liberandole dagli stereotipi di genere che frenano la loro ambizione. Perché una bambina di oggi sarà la donna di domani: una lavoratrice, una madre, una persona indipendente, una moglie, perché un bambino di oggi sarà l’uomo di domani: un lavoratore, un padre, una persona indipendente , un marito Qualunque cosa, ma soprattutto se stessa, se stesso.. Capace di costruire la vita all’altezza dei propri sogni. I laboratori, che si sono realizzati in percorsi di formazione e sensibilizzazione, ( attuati attraverso il gioco, il linguaggio dell’arte, della mimica, e del fare) sono stati intesi come luogo di incontro educativo/formativo, come spazio dove sviluppare la capacità di riconoscere e decostruire stereotipi e pregiudizi, per stimolare pensiero critico e incrementare lo sviluppo di un’ottica più inclusiva.
I “laboratori” hanno utilizzato varie metodologie e strumenti, anche relativi all’educazione non formale, in considerazione delle diverse conoscenze e bisogni di ogni bambino e bambina; la conduzione dei laboratori per il contrasto agli stereotipi di genere è stata affidata ad una storica associazione del territorio : l’Archivio dell’ UDI della Provincia di Siena quali soggetti che nel corso degli anni hanno sviluppato competenze in materia, in sinergia con il territorio che si è rivolta al gruppo classe, con possibilità di coinvolgere anche l’intera scuola, gli ausiliari, i docenti, famiglie con la finalità di accompagnare i bambini e le bambine nella transizione, scuola-mondo esterno attivando percorsi più consapevoli nell’ottica del superamento e delle disuguaglianze di genere.
La relazione che segue esplicita i dati sensoriali , visivi e laboratoriali raccolti durante gli incontri con le classi e valuta l’efficacia degli interventi attraverso una loro analisi qualitativa e quantitativa.

Durante l’anno scolastico 2023 sono state coinvolte nel Progetto ” Sara maschio o femmina?” quattro prime elementari( A;B;C;D) dell’ Istituto comprensorio Renato Fucini di Monteroni d’Arbia(SI), hanno condiviso i laboratori in prima linea le docenti : Catalina Floriana Matei e Paola Bianchi. l laboratori sono stati condotti dalla dott.sa Marianna Semeraro come esperta ‘Archivio dell’ UDI della Provincia di Siena .
Laboratorio si è sviluppato entro 20 incontri di due ore ciascuno, per un totale di 40 ore ha interessato 44 bambini e bambine di cui 32 femmine e 12 maschi. Gli incontri sempre partecipati e ludici dopo una presentazione del gruppo hanno previsto argomenti come: la percezione del se e dell’altro da se, dell’ascolto e dell’empatia, dei sogni ,cosa voglio essere e fare da grande?
Sono stati realizzati poster raffiguranti autoritratti e ritratti , opere di giardinaggio che sono confluiti nelle aiuole della scuola, sassi colorati , vignette, storie e fumetti inventati dai piccoli autori e autrici
Si è cercato, inoltre, di mettere in luce opinioni, pensieri e vissuti delle bambine e dei bambini emersi durante gli interventi delle operatrici per avere una, seppur parziale, panoramica del mondo legato all’infanzia rispetto a temi attuali ed emergenti come quelli delle differenze di genere, educazione sentimentale e della violenza.
Uno degli obiettivi principali è stato cercare di stimolare bambini e bambine ad una riflessione partecipata, promuovendo una scambio all’interno del gruppo classe con l’ operatrice e le insegnanti.
La scuola, oltre ad essere considerata luogo di apprendimento, è anche lo spazio di nuove relazioni importanti per la vita di ognuno, relazioni complementari rispetto a quelle dell’ambito familiare. È il principale spazio di aggregazione giovanile e testimone privilegiato delle prime
esperienze sentimentali, spesso condivise solo con il gruppo dei pari.
Si è partito dal quotidiano, dai vissuti dei bambini e delle bambine , per arrivare a trattare l’argomento della differenza di genere, della conoscenza del se’ e dell’altro da se’ come arricchimento personale e culturale. Si è cercato di raccogliere opinioni sul tema delle differenze di genere facendo emergere le rappresentazioni che i bambini e le bambine hanno dei coetanei del proprio genere e dell’altro, delle idealizzazioni e delle aspettative legate a tali rappresentazioni.
L’attenzione che rivolgiamo al mondo della scuola, come luogo privilegiato di formazione e di crescita culturale e personale, è legata alla convinzione e all’auspicio che questi interventi possano contribuire in modo significativo a contrastare ogni forma di discriminazione e violenza ma
soprattutto a sostenere la logica della prevenzione, del rispetto e della gentilezza.

Il Progetto è articolato in due moduli:

Metodologia
Ogni intervento con il gruppo classe ha avuto una durata di circa 2 ore ed è stato strutturato in tre fasi:

  • Brainstorming (preceduto da una breve presentazione delle operatrici e della tipologia di incontro che si andava a svolgere)Ed essendo bambini e bambine di 1 elementare si è privilegiato il percorso ludico, istruttivo affidandoci spesso a giochi di gruppo e giochi di ruolo che facessero emergere la percezione del se’ e dell’altro da se; l’empatia, il rispetto e l’abbattimento di ogni barriera culturale e lontana da ogni pregiudizio.
  • Discussione e confronto tra e con i bambini e le bambine in merito ai temi emersi.
    Si è cercato di creare un clima accogliente ed adatto ad instaurare un confronto, un dialogo aperto e spontaneo per far emergere e condividere opinioni e vissuti personali.
  • Alla fine del percorso si sono creati strumenti finali del laboratorio; le aiuole della scuola, fumetti ideati, realizzati dai e dalle nostre piccoli/e artisti/e ,un percorso online di restituzione esperienze e attività fatte e infine una mostra finale per condividere con l’esterno il mondo di “Sarà maschio a sarà femmina?”

 

RELAZIONE FINALE DEL PROGETTO ARCHIVIO UDI 2023:
“SOSTEGNO ALLA PARITÀ DI GENERE E ALLA CULTURA DI GENERE” dott. Valentina Filippi

Il progetto è stato svolto tra i mesi di Febbraio e Marzo 2023 nelle classi IA e IB della Scuola Media Statale di Asciano (Istituto comprensivo Sandro Pertini).
Abbiamo iniziato il percorso con una parte introduttiva in cui ho spiegato, attraverso slide, immagini e video il concetto di genere, di identità, di differenze e parità di genere, stimolando una discussione attiva ed accogliendo pensieri ed opinioni delle studentesse e degli studenti.
Nella sez. A sono stati distribuiti ad ogni alunna/o carta e penna e sono stati invitate/i a rispondere in maniera anonima (indicando però il sesso della ragazza/del ragazzo) alla domanda: “ in che cosa sono diversi ragazze e ragazzi?” ed è emerso che le maggiori differenze evidenziate riguardano l’area della sessualità e le capacità sportive. Dal punto di vista concettuale sembra giusto pensare che uomini e donne possano svolgere lo stesso tipo di lavori o avere le stesse responsabilità nell’accudimento dei figli o della casa, ma si osserva poi nella concretezza della realtà o nella propria quotidianità che le cose non stanno così.
Nella sez. B ci siamo focalizzati inizialmente sulle emozioni, abbiamo parlato di esse, di come vengono esperite ed espresse, è emerso che tutti gli esseri umani provano le emozioni nella medesima modalità ma gli aspetti socio-culturali e di genere e il giudizio sociale vanno a determinare come gli uomini e le donne si permettono di esprimerle.
Poi ad ogni alunno/a è stato chiesto di rappresentare un’emozione con un disegno, abbiamo scelto la paura (emozione atavica e archetipica) e confrontando poi gli interessanti lavori sono emersi elementi iconici comuni, come i colori scuri e il colore rosso, la tempesta, l’ombra, a sostegno del pensiero suddetto.
Il progetto si è poi focalizzato sul riconoscimento di stereotipi nella comunicazione di massa e nella Pubblicità, sull’ allenamento ad una lettura critica dei messaggi pubblicitari (prodotti alimentari, giochi, abbigliamento, riviste, film, fumetti).
Sull’osservazione del Sessismo linguistico e sulla divisione stereotipata nel lavoro di cura e accudimento, sulle differenze di genere nella storia, nell’arte e nell’odonomastica, nelle fiabe e nelle favole, soprattutto quelle classiche o nei primi e più conosciuti film animati, per poi notare che il cambiamento culturale ha portato a delle modificazioni più o meno profonde nei ruoli delle figure femminili.
In entrambe le classi abbiamo formato dei piccoli gruppi, a ciascun gruppo sono stati assegnati due lavori:
il primo, la realizzazione di due spot pubblicitari uno basato sugli stereotipi di genere e l’altro invece sulla parità; il secondo, l’invenzione di una storia/fiaba/favola con il nucleo tematico della parità di genere. Le studentesse e gli studenti hanno partecipato con interesse alle attività producendo ottimo materiale che abbiamo poi raccolto in cartelloni che sono stati appesi in classe.
Il percorso si è concluso con una sintesi dei temi trattati e con osservazioni e commenti delle classi sul lavoro fatto insieme.
La scuola dell’obbligo è il luogo educativo e formativo dove si pongono le basi per l’uguaglianza della crescita personale e civica dei futuri cittadini e cittadine:
l’uguaglianza, le pari opportunità di genere, la valorizzazione delle differenze di genere e in genere, sono dunque, in questa ottica, temi trasversali e fondativi di tutto il fare scuola. Divengono principio pedagogico da cui non si può prescindere, nel momento in cui si consideri l’educazione come attenzione e centralità dei soggetti, offerta di consapevolezza e strumenti di sviluppo dell’ auto-riflessività durante il processo di crescita dell’identità nel suo divenire.

04/05/2023 Dott.ssa Valentina Filippi
Psicologa – Psicoterapeuta