L’Associazione Archivio UDI della provincia di Siena a sostegno del coraggio di Cristina

Cristina Ferri, come tante altre donne, ha trovato il coraggio di denunciare la violenza del marito nei suoi confronti. Una violenza fisica con azioni di rivalsa sulla sua professione di cantante. L’ha colpita  al ventre, simbologia di vita e  ha cercato di danneggiarla nella professione di cantante, quindi l’arte, la  musica, simbologia di amore solidale, fratellanza, pace. La violenza sulle donne mette a nudo il nervo della viltà, dell’impotenza e della inferiorità del violentatore. Ribellarsi al proseguimento di una vita segnata dalla violenza non è facile ma è l’unica strada per incrinare e stritolare il “famoso” tetto di cristallo. Oggi la nostra città è solidale con Cristina come lo  sarà ogni qualvolta si verifica una violenza, che spesso non arriva sui giornali proprio perché non varca la soglia di casa, ma che esiste, purtroppo anche da noi. Agire culturalmente deve essere l’impegno di una città con le sue istituzioni, associazioni di donne, Centri antiviolenza e quant’altro, se vogliamo aiutare davvero le donne che trovano il coraggio della denuncia. Siamo d’accordo con chi sostiene che Siena non deve restare passiva di fronte alla violenza su Cristina. E ci uniamo a quanti chiedono un gesto simbolico come quello di un concerto con Lei per valorizzare il suo talento e il suo futuro professionale. Potrebbe essere un modo per alzare il tono della lotta contro la violenza sulle donne che in questa città  e in questa provincia, si è sviluppata  in anni di intenso lavoro. Nel 2009 dal 7 all’11 luglio è passata da Siena la Staffetta contro la violenza sulle donne promossa dall’UDI Nazionale. Un Coordinamento, formato dalle varie realtà organizzate delle donne e coordinato dall’Associazione Donna Chiama Donna ha realizzato varie iniziative e continua  il suo impegno: ultima iniziativa quella del 7 giugno di quest’anno. Questo dimostra che la passione politica del movimento delle donne non si è spenta ma si  esprime con modalità diverse per costruire quella cultura necessaria ad abbattere il tetto di cristallo. A Cristina, alla sua bambina e tutta la sua famiglia l’affetto sincero della nostra Associazione.

Tommasina Materozzi
Siena 1 agosto 2010