Le carte parlano – il catalogo della mostra

Il catalogo della mostra

  • Le carte parlano
  • Le carte parlano dell’identità delle donne:
    un continuo divenire per “essere se stesse”
  • Le carte parlano delle passioni e dei valori delle donne:
    le sorgenti per cambiare il mondo
  • Le carte parlano del diritto ad esserci per le donne:
    l’impegno per trasformare la società
  • Le carte parlano di come lavorano le donne:
    quando “liberazione fa rima con organizzazione”

 

 

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Nel 1987, cinque anni dopo il congresso che, di fatto, sciolse l’UDI come Associazione nazionale dopo 37 anni di esistenza, alcune donne che nell’UDI senese avevano militato decisero di riordinare il materiale che documentava l’attività svolta in Provincia di Siena. Nacque così l’Associazione Archivio dell’UDI.Con un lavoro paziente e tenace i documenti sono stati conservati presso la sede in Via Tommaso Pendola, inventariati in un inventario a stampa, nel 1988, il quale ha visto poi una seconda edizione nel 2003, a seguito del rinvenimento di altri documenti e della costituzione di due archivi aggregati: quello del Collettivo Femminista Senese e del Coordinamento Dimensione Donna che integrano la documentazione dell’UDI sul periodo del femminismo a Siena.

Un archivio che conserva la memoria di una Associazione che, nella nostra Provincia, ha avuto fino ad 80 circoli e più di 10.000 donne tesserate, può trovare già in questo la sua ragione di esistere, ma la nostra ambizione è divenuta, ad un certo punto del percorso, quella di “far vivere questo Archivio”. Farlo conoscere, far consultare le sue carte, far uscire dalla stanza in cui esse sono conservate la storia che raccontano.

Sono nati così progetti di lavoro di cui la mostra Le Carte Parlano è il primo evento esterno. Una mostra che porta fuori dalla sede documenti, immagini, che racconta attraverso loro, ma anche evoca e d emoziona, che vuole far sentire l’energia, la volontà, la forza, la consapevolezza delle donne che per quasi quaranta anni hanno lottato per i propri diritti.

A queste donne, alla memoria di quelle che non ci sono più, attraverso il racconto di molte di loro che ancora possono testimoniare quegli eventi, è inoltre dedicato un documentario La memoria delle donne di Silvia Folchi.

La mostra sarà soprattutto l’occasione per presentare l’avvenuta messa in rete delle carte dell’Archivio. Grazie al contributo della Amministrazione provinciale di Siena è stata realizzata la digitalizzazione dei documenti dell’Archivio e questo consentirà a chiunque sia interessato di consultarli tramite Internet. I verbali scritti a mano, i volantini ciclostilati, gli appunti per le riunioni scritti su fogli riciclati, le minute delle lettere, tutto questo vivrà una nuova vita nella rete telematica.

Il nostro augurio, il motivo ispiratore di tutto questo lavoro, è stato l’auspicio che queste carte “parlino” alle donne di oggi, a quelle che non c’erano, che non sanno la fatica fatta, ma anche a quelle che c’erano e che, magari, dopo tanta fatica si sono scoraggiate.

 

 

 


Le carte parlano dell’identità delle donne:
un continuo divenire per “essere se stesse”

È molto ricca e varia la strada per costruire questa complessa realtà dalle molteplici sfaccettature e affermare la riconoscibilità di sé nel mondo.

Come nella vita di ognuna, il percorso non è lineare: si alternano stagioni di grande trasformazione a periodi dove tutto sembra fermarsi, se non addirittura tornare indietro.

Si tratta di una soggettività che sta nel mondo e nella storia, che si definisce quindi in un complesso sistema di relazioni tra donne e tra donne e uomini.

Le carte ci raccontano come questa storia sia il prodotto di un complesso intreccio di tanti aspetti diversi: la sessualità, i tanti ruoli ricoperti nella società e nella famiglia, la capacità di saper costruire un’immagine autentica di sé, l’interazione con le altre e con gli altri.

Ci mostrano immagini dimenticate, attraverso le quali è possibile rintracciare il filo sottile che lega l’oggi all’ieri e consente di progettare il domani.

 

 


Le carte parlano delle passioni e dei valori delle donne:
le sorgenti per cambiare il mondo

Quando la spinta di desideri e valori profondi si coniuga con l’esigenza di agire, le donne diventano capaci di mobilitare le migliori energie e di inventare impensabili orizzonti.

Amore, pace, libertà, solidarietà, speranza, futuro si incarnano così in scelte di vita quotidiana e straordinaria insieme dove l’impegno non è parola vuota, ma una presenza attiva capace di cambiare la vita di uomini e donne, abbreviare le distanze, costruire qui e ora solidi ponti lanciati verso l’altrove e il domani.

Le carte ci raccontano la tensione, la gioia e la fantasia che si sprigionano e si liberano nelle manifestazioni in piazza come negli incontri di festa quando le donne si riconoscono unite ad affermare valori condivisi

Ci dicono che aprire le porte di casa è il modo per manifestare solidarietà concreta a chi soffre,che  le cose dicono spesso più delle parole e che c’è uno straordinario potere in un oggetto prodotto con le proprie mani e donato con un sorriso

Ci raccontano però anche la straordinaria potenza della rabbia, energia compressa che alimenta  il coraggio e diviene forza inarrestabile quando trova la via per uscire.


Le carte parlano del diritto ad esserci per le donne:
l’impegno per trasformare la società

L’affermazione di sé come soggetto autonomo passa attraverso faticose battaglie dove si intrecciano diritti civili e trasformazioni sociali.

Le leggi per riconoscere e promuovere il valore dell’identità di genere hanno bisogno che cambi lo stato sociale, si adeguino i servizi, si affermi e qualifichi l’occupazione femminile.

Rapporti equi nell’ambito della famiglia, ruolo sociale e politico, parità sul lavoro, riconoscimento del valore della maternità e della sessualità, diritto allo studio senza discriminazioni non ci sono se non cambiano le condizioni materiali dell’esistenza, se non si aprono e si qualificano nuovi spazi, se non si afferma una cultura e una prassi civica rispettosa del corpo delle donne.

Le carte ci raccontano le battaglie, le vittorie, le sconfitte

  • per la rappresentanza politica,
  • per la trasformazione  della famiglia,
  • per la salute e la sessualità femminile,
  • per il lavoro: delle casalinghe, delle contadine, delle operaie, delle insegnanti….
  • per i servizi: nidi, scuole, consultori….
  • per la conquista di spazi materiali e simbolici.

Le carte parlano di come lavorano le donne:
quando “liberazione fa rima con organizzazione”

Essere concrete per dare sostanza ai sogni, nutrire le relazioni, coniugare il senso del bello con quello del giusto, dare importanza alle sensazioni e alle idee: le donne sanno che il modo con cui si fanno le cose conta!

Le pratiche sono fondamentali per uscire dagli schemi imposti ed affermare una diversa qualità dell’essere soggetto politico.

Dagli appunti, dalle relazioni, dai verbali, dai questionari, dai quaderni emerge come per  governare la complessità bisogna saper essere “qui ed ora” nelle situazioni più varie.

Le carte ci raccontano come “organizzazione fa rima con liberazione”, ma anche che la solidarietà con il Vietnam può passare attraverso matasse di lana o che l’accoglienza dei bambini di Cassino parte dall’ordinare al calzolaio un paio di scarpe per ciascuno.

Ci testimoniano che dietro l’organizzazione di tanti congressi, come di tanti “8 marzo” a fianco delle tematiche politiche si evolvono ritualità, linguaggi, relazioni fino all’uso degli spazi.

Ci offrono infine uno straordinario spaccato di storie e di protagoniste meno note ma non per questo meno interessanti nella ricostruzione della memoria: i pacchi della befana, le richieste per garantire il bicchiere di latte ai bambini che frequentano l’asilo UDI, le feste di “Noi donne”,  le sfilate di miss sartina, l’album fotografico delle diffonditrici di Noi donne…

 

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